Unboxing Macchi C.205 – Kit Italeri 1/48 n°2765

Il modello del Macchi C.205 Veltro Italeri, in scala 1/48, altro non è che il reinscatolamento, con un diverso foglio decal e di una diversa grafica della scatola, dello omonimo kit Hasegawa, comparso sugli scaffali una ventina di anni fa. È un ottimo kit per riproduzione e facilità di montaggio, che permette ad un appassionato, di poter disporre di una bella riproduzione del più prodotto caccia italiano della serie 5.
Hasegawa, all’epoca lo fece seguire al gemello C.202, uscito sugli scaffali un pò di tempo prima.

Il foglio delle istruzioni non riserva sorprese e si posso scegliere tra 6 versioni di camouflage diverse grazie al super foglio delle decals (Cartograf).

Essendo il  C.205 un derivato (con un motore più potente e con un armamento più pesante) del C.202, anche Hasegawa per il suo stampo ha fatto di necessità virtù, mettendo nelle diverse scatole i pezzi necessari per riprodurre entrambe le versioni. In questo tentativo, per questioni pratiche, ha dovuto necessariamente stampare dettagli che riguardano un pò tutte e 2 le versioni.
Il kit conseguentemente se montato senza correzioni è un mix che non permette di avere nessuna versione propriamente corretta e fedele di entrambi i modelli.
Solo gli scarichi del modello sono forse la cosa più brutta che ha la scatola. In tal senso può essere un cosa utile sostituirli con gli scarichi della Aires Quickboost, che hanno un ottimo realismo ad un costo contenuto.
Diciamo che in un assemblaggio da scatola, si avvicina più a un 205 che a un 202 in quanto la pannellatura del modello è più consona ad un 205 che non a un 202.
Andando a vedere più da vicino i particolari da correggere, ci accorgiamo che:
  • Gli 8 piccoli pannelli di ispezione delle armi sono realizzati di forma quadrata e non ovoidale come sull’aereo reale.
  • In fusoliera si dovranno arretrare di 6 mm gli sportelli di ispezione, all’altezza del terminale della gobba anti-capottata, sul muso andrà eliminata la bugna in alto vicino a dove spuntano le canne delle mitragliatrici (questo su entrambi i lati).
  • Andranno anche eliminati alcuni sfoghi aria presenti sulla cofanatura dietro il motore e aperto lo sfogo ovoidale sul muso sopra gli scarichi (non presente), sotto l’ala andrà poi rappresentata correttamente l’ apertura scarico bossoli che in realtà è più grande e nella parte subito dietro ha 2 bugnette oblunghe.

Qui di seguito alcune immagini con i bluprint in pianta

Apertura Alare: il Macchi C.205 Veltro presenta un’ apertura alare di 11.058 mm corrispondenti in scala 1/48 a 220,4 mm e qui Hasegawa ha fatto il suo dovere in pieno.
Fusoliera: lunghezza dichiarata 8.854mm che corrispondono a 184,3 mm e 172,5 mm senza ogiva dell’elica. La fusoliera misurata nella sua lunghezza e presentata anch’essa sui disegni di Ali D’ Italia manca di 2.5 mm che sono da inserire tra la fine della gobba anti-capottata e la deriva. Cosi facendo si raggiunge la giusta misura e la fusoliera copia perfettamente i disegno di ali d’Italia.
La gobba anti-capottata manca inoltre di 1 mm in altezza per tutto il suo profilo superiore, di conseguenza anche le parti vetrate della capottina mancano di 1 mm in altezza.
Se si misura invece il modello sui disegni di Aero Detail (libro giapponese) di Carmine Di Napoli e Raffaele Mancini  ci si accorge che il modello copia perfettamente.
… Chi avrà ragione??? Come dimensioni sicuramente Ali D’italia in quanto le dimensioni dell’aereo reale sono identiche su tutti e 2 i volumi … come forme li vi lascio il beneficio del dubbio!!
Almeno i sensi di colpa se lo assemblerete senza modifiche dimensionali saranno più attenuanti.
L’ ogiva presentata sui disegni di ali d’Italia (ed. Bancarella Aeronautica) è di dimensioni e forme corrette.
Perfetti invece i piani di coda.
Come sempre la documentazione a supporto è di fondamentale importanza se si vuole realizzare un modello il più aderente possibile alla realtà e pertanto sono utili da consultare i volumi citati, per i confronti sopra esposti. Foto dei disegni sono state messe nella recensione a scopo di discussione interna al Club.
Articolo e Immagini di: Valter Vaudagna/Di Micco Giovanni